Un presente oltre la Metafisica – Arte e Pensiero di Mario Dell’Agata

La realtà di Mario Dell’Agata è quella policentrica e polimorfica in cui vive e si realizza l’antico sogno sapienziale. L’uomo in questione non può essere scisso o staccato da se stesso, poiché il suo essere filosofo, matematico, poeta, pittore, in una parola “artista” lo
pone nell’orizzonte infinito e nella prospettiva dell’umanesimo.
Ovunque egli si trovi non è il luogo a determinare il suo “modus operandi”, bensì è egli stesso a determinare le prerogative esistenziali
e morfologiche.
Mario Dell’Agata vive in un eterno presente, il “presente storico”, perché è la sua vita a penetrarlo e a plasmarlo determinandone le connotazioni: dalla lirica all’immagine, egli è sempre “oltre”, in tal senso il suo presente è oltre la Metafisica. La fisicità che egli  percepisce è ben al di là dei sensi, è una camera da letto coi suoi arredi quotidiani, ma anche, dei fiori che vogliono sforare il campo
angusto della tela, così come il suo desiderio vitale deborda in mille rivoli, finanche nella forza creativa dell’Eros, indistintamente sacro o profano: reciprocamente l’uno dipende dall’altro.
Specchi, illusioni, formule di una perfezione utopistica come nel pensiero umanistico, ricerca lenta, ma sicura di un mondo regolato da tempo e sentimento, amori per una famiglia che ne è l’emanazione: amori che fluiscono senza soluzioni di continuità.
Un’idea per cui anche il teorema di Pitagora è amore e colore, percorso della Sapienza e della Memoria che, come l’artista – poeta viene ad asserire: “L’ora civile di quest’era gira sul cerchio di se stessa, come gatto che vuol boccar la coda. Voglio tornare innanzi a Galileo, quando la sviluppata della terra tonda fu tela piana di umani lumi…”
Il tempo è per lui, contemporaneamente, entità circolare che si ripete e asse prospettico diretto all’infinito e, come nei sogni, questa assurda contraddizione è metamorfosi onirica altrettanto vera del vero sensoriale.
Il sonno e il sogno sono altresì componenti non marginali del linguaggio artistico di Mario dell’Agata. Nondimeno il sogno, il sonno, l’astrazione della mente dal quotidiano comportano inevitabilmente un risveglio, un’ “Alba (che) è il primo ellisse newtoniano del frammento d’una stella esplosa, è un punto nella retta infinita della notte”.

Maurizio Marini

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