Nota del Centro Agathé

La Mostra itinerante “Arte in Dinastia”, 1895-2006, Opere e Documenti di Giuseppe, Mario e Anna Dell’Agata, è stata promossa dalla Direzione Regionale del Ministero dei Beni Culturali a L’Aquila, con la Direzione dell’Arch. Roberto Di Paola, nel 2007, centenario della nascita di Mario Dell’Agata, matematico, pittore, poeta, narratore, insieme alla Soprintendenza Archivistica per l’Abruzzo, con la collaborazione della Soprintendenza al Patrimonio Storico Artistico e del “Centro Agathé” per l’Arte e la Scienza.

La mostra ha inaugurato, nel Museo delle Genti d’Abruzzo a Pescara, la Settimana della Cultura ed è stata segnalata come Evento di Eccellenza in Italia e unico in Abruzzo. E’ una mostra storica, dedicata ad una famiglia aquilana, che abbraccia più di un secolo, con più di 100 opere ed è itinerante nelle città dove ha vissuto Mario Dell’Agata, la cui genialità creativa eclettica lo indica oggi come una vera scoperta del Novecento. Dopo le tre mostre di Pescara, Penne e Pineto, nello scorso anno 2008, con la presentazione di Dante Bernini, 66 opere sono state esposte nella Casa di Raffaello, Bottega di Giovanni Santi, a Urbino.
Solo in questo anno, data la corposità dell’impresa, associata sempre ad un concerto e a seminari, la mostra approda a Roma, ospitata nel Museo nazionale di Castel S. Angelo, con la collaborazione, per i seminari, dell’Archivio del Novecento dell’Università La Sapienza, nella persona del prof. Aldo Mastropasqua. La data di confine si aggiorna al 2008 per ospitare un’opera di Anna, in rame e ottone, dedicata alla mostra di Urbino, dal titolo: “Io e Raffaello”.
Esprimiamo una sentita gratitudine al Soprintendente Claudio Strinati, per la bella e centrata Presentazione della mostra, agli studiosi estensori di nuovi contributi: Maurizio Marini, Franca Toller, Fabrizio Lemme, Anna Leonardi e Stefania Guerra Lisi; per i seminari a Luciana Cassanelli e ad Aldo Mastropasqua. La ristampa del catalogo integra, oltre a un testo di Lucio Lombardo Radice, i contributi giunti per le successive mostre di Penne, Pineto e Urbino, di Dante Bernini, Arcangelo Rossi, Nerio Rosa e Mario Giunco; a loro
parimenti va il nostro ringraziamento. 
Al Maestro Astrea Amaduzzi Damiani un doppio speciale ringraziamento, sia come Soprano per i concerti di “Arte in Dinastia”, sia come fotografa della maggior parte delle opere del catalogo. Ancora un sentito e collettivo grazie ai tre musicisti: il flautista Tito Ciccarese, il clavicembalista Walter D’Arcangelo, e il violoncellista Galileo Di Ilio. Infine, vogliamo dedicare questa esposizione romana alla memoria di Giorgio De Marchis, ispiratore del Progetto, scomparso il  1° gennaio scorso, nel rimpianto unanime per la Sua nobile, brillante e magistrale Persona e Mente illuminata nel panorama dell’arte contemporanea. 

Anna Dell’Agata
Presidente del Centro Agathé

Dedicato ad Anna

Dico la verità, come è mia riconosciuta abitudine: dei tre artisti Dell’Agata, preferisco assolutamente Anna e sono affascinato, più ancora che dai suoi dipinti e dalle sue sculture, dalle opere grafiche.
Nella grafica, Anna esprime il meglio di sé: il suo segno ha una sicurezza che non è comune e trova riscontro solo nell’opera di alcuni grandi disegnatori, quali Picasso e Matisse.
In particolare il primo ha influenzato Anna, che ne è diventata una sorta di “interprete automatica”, che agisce sotto l’influsso del suo
maestro spirituale, senza neppure avvedersene. E’ in questo la spontaneità dei suoi disegni ed aggiungo che tale spontaneità la si ritrova nella tecnica incisoria, ove la trasposizione su lastra del disegno originale assume una diversa creatività rispetto ad esso.
Ho chiesto ad Anna di donarmi due sue incisioni ed esse mi sono quotidianamente vicine, perché le ho inserite nel mio studio.
Ogni volta che le vedo, ne scopro aspetti nuovi: l’arte è tale quando non esaurisce il suo discorso, quando “non consumitur in actu”, ma si propone come tema di riflessione polivalente.
Qual’è il significato di Amleto? Ognuno vi scorge valori diversi, a seconda dello stato d’animo con cui si è avvicinato all’opera d’arte e così è per i disegni di Anna, testimonianza di una ricerca e di un gusto che debbono essere ancora adeguatamente valorizzati.
Questa mostra avrà un significato, se un tale intento sarà raggiunto ed è quanto auguriamo sinceramente ad Anna.

Roma, 23 aprile 2009
Fabrizio Lemme

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